sabato 18 agosto 2007

Sulle orme di un eroe e del suo ronzino


UN MODERNO DON CHISCIOTTE, CON IL SUO RONZINANTE
E SANCHO PANZA ( optional di fiducia ).
Cari lettori,
Vi chiederete chi mai sarà stato a incarnare i personaggi più famosi del libro di Cervantes.
Ora vi tolgo subito la curiosità: l’attuale Don Chisciotte di Rieti, un personaggio che di comico alfine ha ben poco, il “folle” cavaliere, che in questo caso sarei io, vuole mostrarvi il problema di fondo dell’esistenza, cioè la delusione che l’uomo subisce di fronte alla realtà, che nel mio caso si è rivelata addirittura paradossale, che sembra annullare qualsiasi realizzazione di un qualsiasi progetto di vita al quale tutti hanno diritto, ma “io, no” molto probabilmente; questo non so bene da chi è stato deciso o dimenticato, ancor peggio.
Il mio Ronzinante, che sarebbe la mia fida sedia a rotelle, che è ancor più intelligente di chi l’ha costruita un giorno lontano, quando era stato deciso, non si sa bene da chi, che le sedie a rotelle non avessero alcun diritto a circolare liberamente, né che avessero accesso a rampe, a norma di legge naturalmente, che permettessero loro di accedere a quegli spazi comuni a tutti gli altri esseri mortali, né tanto meno ad entrare alla Banca d’Italia dove né il Ronzinante può entrare per prelevare assegni o contanti, né è concesso ad un qualsiasi impiegato anche dotato di guardia giurata di uscire dall’edificio perché illegale…ebbene, come dicevo pocanzi, la mia cavalcatura oggi ha visto veramente toccare l’apoteosi dell’idiozia, ed ora vi spiegherò perché.
Stamattina, avevo infelicemente deciso di uscire, per andare a farmi una messa in piega, solo perché la mia curatrice di look, Paola e la sua collega Sonia erano in ferie ed io dovevo partecipare ad una cena, così uscendo ignara completamente di ciò che sarebbe poi accaduto, mi avviavo, accompagnata dalla mia fedele assistente Sancho Panza, in direzione di un qualsiasi negozio di coiffeur, certa di non aver nessun tipo di problemi…..ma un temibile agguato era dietro l’angolo.
Immaginazione, genialità in compagnia stretta delle mie aspettative erano cose semplicemente fiabesche e la ricerca si è rivelata quasi eroica.
Tutto è incominciato con qualche battuta di velata ironia da parte mia, poi mano a mano che il tempo passava e che i negozi saltavano come birilli in un bowling, uno dopo l’altro per la loro inadeguatezza, per “la loro inabilità” ad accoglierci come in ogni situazione “normale” sarebbe accaduto, avevamo percorso ormai circa dieci chilometri in lungo ed in largo per Rieti, senza alcuna soluzione, se non quella di desistere. Ma io, da vera Don Chisciotte non volevo arrendermi all’evidenza dei fatti…ad un tratto ecco comparire da lontano come dal nulla un negozio che ci offriva un’altra possibilità. Avvicinandoci ci sembrava quasi incredibile di aver finalmente messo fine alle nostre ricerche ed ai patimenti dei piedi di Sancho Panza che ormai fumavano sull’asfalto, ed s’incominciavano a vedere le prima scintille uscire dalle dita …”Posso usufruire del suo servizio di coiffeur?” iniziavo timidamente “Non è che anche qui c’è bisogno dell’appuntamento?”
“Ma certo che no, può entrare …”
“Ma c’è il posto per il mio Ronzinante, per fare lo shampo, vero?” continuavo sempre più timorosa di una risposta del tipo”No mi dispiace, …non so che dirle,… non c’è spazio…”e così via all’infinito, ma la risposta era stata più articolata:” Lo shampoo, con tutta la sedia a rotelle? Non credo proprio sia possibile, mi spiace? “
“Ma lo sa che c’è una nuova normativa che obbliga a tenere almeno un posto a disposizione delle persone disabili che vogliano diventare vostri clienti? “
“No, veramente, non saprei, io…comunque ho il bagno per i disabili…”
“Accipicchia, ma va bè, non ho capito cosa centri, che forse lo shampoo per la messa in piega me lo devo fare nel bagno? E’ una nuova moda? Non mi avevano ancora informata, incredibile!”
Mio Dio, non potevo più rispondere delle mie parole e delle mie azioni, avevo deciso di allontanarmi in fretta, non prima di avergli assicurato che la cosa non sarebbe finita lì.
Infatti, non era ancora finita la storia di Don Chisciotte, Ronzinante e Sancho Panza, oramai allo stremo delle forze dopo altre due ore di ricerca, quando avevano trovato in una strada fuori mano una parrucchiera che aveva casualmente, non per sua virtù, un posto dove poter effettuare uno shampoo, ci eravamo sentite dire testuali parole: “Mi spiace, ma non la posso accontentare, lavoro solo su appuntamento il sabato e non c’è posto per lei” e si era rimessa tranquillamente a finire di pettinare una signora, l’unica assieme ad un’altra presenti nel negozio.
Ed è stato lì che la goccia ha fatto traboccare il vaso: ma come ci si lamenta che c’è tanta disoccupazione, che la gente è in crisi perché non sa come sbarcare il lunario, eppure c’è ancora chi può permettersi di rifiutare il lavoro e si può permettere anche di rinunciare ad un atto di gentilezza …. Ma bene! La mia assistente Sancho Panza, ha avuto un moto d’ira e a stento ha trattenuto una serie senza fine di parolacce rumene, perché anche lei è riuscita a compenetrarsi nella situazione di Don Chisciotte e senza allusioni di veri Ronzinanti nella mattinata na avevamo incontrati parecchi. Non sia mai detto che una disabile dovesse andarsi a fare la messa in piega così per caso, certa di non trovare barriere, visto che l’unica che non le ha dato mai problemi su cento, c’è n’è stata sempre una sola: la sua Paoletta, che disgraziatamente deve andare in ferie come fanno un po’ tutti e che mai avrebbe immaginato con questa insospettabile azione di riposo di creare un putiferio in città.
Ed è per questo che la ringrazio e la propongo insieme a Sonia, la sua collega “Parrucchiera dell’anno”, anzi se andiamo avanti di questo passo forse “del Secolo”….
Per concludere, ma solo per ora, sembra che in questo mondo di matti, solo apparentemente sani, la vera pazza sia proprio io, un Don Chisciotte dell’era moderna che riesce a vedere la realtà senza veli, non con gli occhi offuscati dalle idee e dai condizionamenti sociali….
Un giorno mi sono sentita dire e non voglio fare nemmeno il nome di chi ha proferito tali parole, per non attribuirgli alcuna importanza, che: “Io vedo le cose che riguardano la mia situazione perché ora sono così…e quindi le noto…” Io le voglio rispondere che invece è esattamente il contrario di quello che lei afferma perché “ Io sono così , Don Chisciotte moderno, perché vedo le cose che lei non riuscirà a vedere nemmeno fra duemila, ma che dico tremila anni… perché sa guardare solo fino al di là del proprio naso e non un centimetro di più..”
E chi ha orecchie per sentire, ascolti
E chi ha occhi per vedere, incominci a guardare.

La vostra fedele Don Chisciotte
Ci risentiremo molto presto,
per narrarvi un’altra delle mie disavventure

la vostra SHANTI in incognito

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